Oggi, Mercoledì delle Ceneri e inizio del tempo di Quaresima, papa Francesco ha chiesto di pregare e digiunare con l’intenzione per la pace in Ucraina e nel mondo.
Qualcuno pensa che sia poca cosa rispetto a quello che si potrebbe fare e che, fondamentalmente, digiunare e pregare non cambino lo stato attuale delle cose.
Per chi crede, la preghiera è il sostegno di ogni parola e azione, anche quelle più rivoluzionarie, mentre il digiuno non è una pia pratica che si fa per ingraziarsi Dio.
Dio non ha bisogno del nostro digiuno. Il digiuno serve a noi perché, insieme alla preghiera, possa fare spazio alla carità.
Digiuniamo da tutto quello che ci gonfia di noi stessi e non ci fa vedere la miseria dell’altro. Digiuniamo dal superfluo per riscoprire l’essenziale. E l’essenziale di ogni uomo è la sua umanità, quella che spesso perdiamo quando ci sostituiamo a Dio e pensiamo di essere superiori all’altro.
Preghiera, digiuno e carità, sono allora gli strumenti per una nuova umanità in Cristo e per una rinnovata azione di comunione e di vera pace con tutti.
Come ogni cammino, anche questo richiede impegno e sacrificio ma, come dice papa Francesco nel suo Messaggio per questa Quaresima, “non stanchiamoci di fare il bene”!
Buona Quaresima, insieme.